Lungo i pittoreschi 7000 chilometri di costa italiana, sorge un tesoro di bellezze naturali e culturali che attira visitatori da tutto il mondo. Tuttavia, dietro questa magnifica cornice si nasconde una realtà meno visibile ma altrettanto importante: l’accessibilità delle spiagge per le persone con disabilità.
Nel corso degli anni, sono stati compiuti passi significativi per rendere le spiagge italiane accessibili a tutti, ma persistono sfide e differenze regionali che meritano di essere esplorate.
Una ricerca 2023 ha rivelato un dato sorprendente: circa 700 spiagge lungo il litorale italiano sono oggi accessibili, con il 90% di esse che rispetta i rigidi criteri di accessibilità stabiliti. Tuttavia, fin dall’inizio di questa indagine, è emersa una netta disparità tra le regioni settentrionali e meridionali.
Le coste del Nord, in particolare quelle dell’Emilia Romagna e del Veneto, si distinguono per l’accessibilità, sia in termini di quantità che di qualità dei servizi offerti.
Ma la buona notizia è che anche lungo le coste meridionali stanno emergendo segnali di cambiamento positivo.
Un esempio straordinario di impegno nell’accessibilità nel Sud Italia è la spiaggia di Campomarino a Maruggio, situata a Taranto.
Questa località non solo offre passerelle e piazzole con sdraio e ombrelloni accessibili alle persone con disabilità, ma mette anche a disposizione servizi igienici, spogliatoi e docce adeguati alle esigenze di tutti i visitatori. Ciò che la rende unica è la presenza di volontari della confraternita della Misericordia, pronti a garantire assistenza quotidiana alle persone con disabilità per garantire loro una giornata in spiaggia senza limiti.
Un impegno costante verso l’accessibilità balneare ha portato alla creazione del progetto “Mare per Tutti“, avviato dieci anni fa dall’Amministrazione di Maruggio.
L’obiettivo di questo progetto è sostenere le fasce più vulnerabili della società e coloro che vivono in condizioni di disagio sociale, contribuendo a rendere il mare e le spiagge accessibili a tutti.
In Puglia è stato emanato un decreto che richiede la resa accessibile di alcune spiagge per i bagnanti disabili, fornendo loro i servizi necessari. Questa iniziativa ha suscitato l’entusiasmo di Roberto Bazzano, presidente di Bandiera Lilla, un’organizzazione dedicata all’accessibilità, che auspica che altre regioni italiane seguano l’esempio della Puglia.
Tuttavia, oltre agli sforzi strutturali, è fondamentale che gli operatori turistici adottino un approccio più inclusivo. La formazione è un elemento cruciale in questo processo, poiché è necessario sensibilizzare il personale del settore turistico sull’importanza dell’accessibilità. L’accessibilità non riguarda solo le spiagge, ma coinvolge anche alberghi, campeggi, ristoranti, negozi, trasporti e amministrazioni comunali, che devono impegnarsi nella realizzazione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) per garantire l’accessibilità delle destinazioni turistiche.
Roberto Vitali, presidente di Village for All, mette in evidenza, in un suo recente intervento, l’importanza di questo cambiamento di mentalità e la necessità che tutti gli elementi della destinazione turistica siano accessibili. Inoltre, sono state introdotte iniziative come il marchio “Ecospiagge per tutti” in collaborazione con Legambiente, e il programma “Destination4All”, mirati a promuovere l’accessibilità in tutte le fasi del viaggio.
I progressi nell’accessibilità delle spiagge italiane per le persone con disabilità sono innegabili, grazie agli sforzi congiunti di organizzazioni come InVisibili e al sostegno di regioni come la Puglia.
Tuttavia, il cammino verso un turismo accessibile e inclusivo è ancora lungo, richiedendo un impegno continuo e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti nel settore. Solo attraverso questi sforzi congiunti sarà possibile garantire a tutti un’esperienza balneare davvero inclusiva.